Il direttore d’orchestra inglese Sir George Smart (1776-1867) aveva l’abitudine di registrare accuratamente sui programmi dei concerti la durata delle sue esecuzioni.
Un esempio? Il programma della prima inglese della Nona sinfonia, diretta da Smart il 21 marzo 1825 presso l’Argyle Rooms, sede della londinese Philharmonic Society.
È evidenziata la durata: 1 ora e 4 min.
La tabella sottostante raccoglie tutte le annotazioni analoghe riferite da Sir George alle sue esecuzioni delle sinfonie di Beethoven dal 1819 al 1843.
Sinfonia | Durata | Data |
---|---|---|
n.1 | 25 min. | 30 aprile 1821 |
n.2 | 34 min. | 22 febbraio 1819 |
n.3 | 41 min. | 24 aprile 1820 |
50 min. | 5 marzo 1838 | |
33 min. | 18 maggio 1842 | |
n.4 | 31 min. | 21 febbraio 1825 |
35 min. | 3 luglio 1843 | |
n.5 | 27 min. | 10 febbraio 1819 |
31 min. | 19 marzo 1827 | |
30 min. | 12 marzo 1832 | |
n.6 | 37 min. | 28 maggio 1821 |
32 min. | 5 maggio 1823 | |
32,5 min. | 23 marzo 1829 | |
39 min. | 11 maggio 1835 | |
40 min. | 9 maggio 1836 | |
38 min. | 12 giugno 1837 | |
n.7 | 35 min. | 26 febbraio 1821 |
n.8 | 30 min. | 17 marzo 1834 |
n.9 | 1 ora e 4 min. | 21 marzo 1825 |
1 ora e 7,5 min. | 17 aprile 1837 | |
1 ora e 1,5 min. | 3 maggio 1841 |
Tali durate possono essere ricollegate solo parzialmente alle indicazioni di tempo che Smart aveva ricevuto dallo stesso Beethoven il 16 settembre 1825, essendo in parte anteriori a quella data – quando, come ricorda sul suo diario:
“Beethoven mi diede il tempo, suonando i temi al pianoforte, di molte delle sue sinfonie, inclusa la Sinfonia Corale, la cui esecuzione, secondo il suo resoconto, durò solo tre quarti d’ora. I presenti, cioè [Karl] Holz, un violinista amateur; Carl Beethoven, il nipote; oltre al giovane Ries, furono d’accordo che l’esecuzione a Vienna durò solo quel tempo; ciò mi sembra del tutto impossibile.”
Tuttavia, e ciò resta per il momento una semplice congettura, Smart potrebbe aver ricevuto alcune precedenti indicazioni da Beethoven per il tramite di altri, ad esempio Ferdinand Ries – e forse avuto accesso ai metronomi originali.
L’assenza di informazioni complete sui ritornelli (furono rispettati? tutti o in parte? sempre o a volte?) rende difficile un confronto diretto tra le varie durate indicate.
Le annotazioni di Smart restano comunque preziose, come vedremo in futuro, in più di un ambito di ricerca.
Gabriele Riccobono
info@beethovenautentico.com
Riferimenti
Fonte: i programmi originali annotati da Smart sono conservati, con gli altri documenti del direttore, presso la British Library (MS. 41771-9, MS. 42225, C.61.h.2 e K.6.d.3). Furono portati all’attenzione degli studiosi da Nicholas Temperley in “Tempo and Repeats in the Early Nineteenth Century.” (Music & Letters, vol. 47, n. 4, 1966; pagg. 323–336).
Per una panoramica sull’attività di Smart, si veda John Carnelley, “George Smart and Nineteenth-century London Concert Life” (The Boydell Press, Woodbridge, 2015).
Una breve discussione delle durate di Smart è in “Beethoven on Beethoven” di William S. Newman (New York, 1988; pagg.98-99).
Ulteriori informazioni sono disponibili in Rachel Johnson, “Reading Between the Lines: Sir George Smart’s Annotated Programmes for Manchester’s 1836 Musical Festival” (eBLJ 2018, Article 9) e Arthur Searle, “The First British Performances of Beethoven’s ‘Choral’ Symphony: The Philharmonic Society and Sir George Smart” (eBLJ 2010, Article 4).